martes, 31 de mayo de 2016

Pablo Picasso


Nello spazio dedicato alla pittura ispanica di oggi vi parlerò di Pablo Picasso, uno dei migliori e più famosi pittori e scultori spagnoli, riconosciuto nel mondo intero e considerato uno dei maestri della pittura del secolo XX.


PICCOLA BIOGRAFIA:

Pablo Picasso nacque a Málaga, in Spagna, il 25 ottobre 1881, figlio di María Picasso e José Ruiz, pittore naturalista. Aveva due sorelle minori, Dolores e Concepción. Il suo nome completo, ben più lungo di quello che usò in seguito, era il seguente: Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Crispiniano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso.

Picasso trascorse la sua infanzia a Málaga, dimostrando sin da bambino di possedere un grande talento per il disegno. La sua educazione venne fortemente influenzata dagli insegnamenti di suo padre, il quale era un pittore che all'epoca lavorava come professore di disegno ad un'accademia di belle arti; quest'influenza, sommata al suo innato talento, fece sì che il giovane Pablo disegnasse fin da piccolo con tecniche paragonabili a quelle di un adulto. Era così bravo che si dice che, nel vedere alcuni dei suoi disegni infantili e riconoscere in essi il grande talento di suo figlio, suo padre José gli donò i suoi pennelli e la sua tavolozza ripromettendosi di non disegnare mai più in vita sua, tanto superiore al suo era il talento del figlio.

Nel 1891, la famiglia di Picasso si vide obbligata ad abbandonare Malaga per trasferirsi a La Coruña, in Galizia, a causa della loro situazione economica precaria. Il cambiamento non piacque a Pablo, all'epoca un bambino di soli dieci anni. In Galizia realizzò i suoi primi lavori più seri e già a 13 anni, estremamente sicuro di sé, fece la sua prima esposizione.

Il 1895 fu un anno decisivo per Pablo e la sua famiglia; a gennaio morì sua sorella Concepción e a settembre suo padre ottenne la cattedra alla Scuola di Belle Arti di Barcellona, dove il giovane Pablo fu ammesso poco dopo e dove poté studiare per due anni. La sua arte venne fortemente influenzata dalla vita a Barcellona: fino ad allora aveva appreso tecniche avanzate e strutturate grazie a suo padre, ma nell'entrare in contatto con gli artisti barcellonesi capì in cosa consistesse la libertà d’espressione e cominciò così a mutare il suo stile in qualcosa di più impressionistico e rilassato.

A fine dell’estate del 1900, stanco di vivere a Barcellona, si trasferì a Parigi insieme al suo amico Carlos Casagemas, dove visse fino al 20 dicembre dello stesso anno, quando fecero ritorno a Barcellona. Purtroppo Casagemas si suicidò poco dopo, a febbraio, dopo aver cercato di assassinare la sua amante. La vita di Picasso di divise da allora tra la Spagna e la Francia, sebbene rimase più tempo in quest'ultima.

Per quanto riguarda la politica, la Guerra Civile Spagnola lo segnò profondamente, portandolo ad opporsi alle barbarie commesse durante il conflitto e manifestare il suo appoggio verso la causa repubblicana, anche se in quel periodo non fece ritorno al suo paese di nascita. Non fu così durante la prima e la seconda guerra mondiale, quando rifiutò di prendere posizione dichiarandosi pacifista. Una volta finita la guerra, però, entrò a far parte del partito comunista francese.

Per quel che riguarda la sua vita sentimentale, Picasso si sposò due volte, ebbe quattro figli da tre donne diverse ed innumerevoli relazioni extra-coniugali.

Esistono certe voci secondo le quali Picasso fu una persona perfida e sadica e il costo della sua fama fu il sangue dei suoi cari. Dicono abbia maltrattato le sue innumerevoli donne e di tutte soltanto una abbia avuto il coraggio di lasciarlo; dopo la sua morte, due delle sue mogli e uno dei suoi nipoti si suicidarono, mentre uno dei suoi figli, la moglie e la figlia di questo impazzirono; Picasso, che odiava pensare alla morte, non scrisse mai il proprio testamento facendo sì che la distribuzione della sua eredità diventasse un problema per la famiglia. D’altro canto, però, si dice sia stato una persona estremamente generosa e che abbia donato gran parte della sua fortuna a chi ne aveva bisogno senza mai dirlo a nessuno.

A prescindere dal suo modo di essere, riguardo al quale non sapremo mai la verità, è innegabile dire che Picasso sia stato un genio della pittura e della scultura ispanica, essendo tra i primi artisti ad inaugurare il Movimento Cubista e rimanendo ancora oggi una figura estremamente rilevante della cultura pittorica mondiale.

La sua vita finì l'8 aprile 1973, a 91 anni, a causa di un attacco cardiaco.


L'ARTE DI PICASSO:

L'arte di questo grande pittore viene divisa, a grandi linee, in otto periodi, dato che mutò, con il passare degli anni, in base alle esperienze che visse e alle correnti artistiche di voga durante ogni epoca.

1. Periodo Blu (1901 – 1904): il suicidio, a febbrario 1901, di un così caro amico di Picasso come lo era Casagemas, lo lasciò colmo di dolore, dando inizio ad uno stile i cui quadri erano tristi, dai colori freddi e cupi con predominanza di blu e turchesi.
A destra  "La tragedia" o "Los pobres a orillas del mar" (1903)



2. Periodo Rosa (1904 – 1907): una volta superato il lutto e di nuovo a Parigi, Picasso riprese la sua vita iniziando a frequentare il circo e il cabaret, il che portò il suo stile verso qualcosa di più allegro e spensierato. In questi quadri predominavano i colori caldi e delicati, le linee sinuose e fortemente marcate e personaggi del circo come ad esempio gli arlecchini.
A sinistra "La familia de los saltimbanquis" (1905)







3. Periodo Africano (1907 – 1909): durò solo due anni, durante i quali l'arte di Picasso venne appunto influenzata da quella africana, modificando il suo stile e preparandolo al prossimo periodo.



4. Periodo del Cubismo Analitico (1909 – 1912): fu quello che diede inizio al cubismo in Picasso, stile per il quale è mondialmente noto. Durante questo periodo il pittore trascorreva le sue giornate rinchiuso in casa a dipingere nature morte e ritratti, le cui figure erano frantumate in mille pezzi, ognuno guardato da un diverso punto di vista, ottenendo un risultato coerente e strutturato. Le tonalità predilette per questi quadri erano quelle appartenenti alla gamma dei grigi e degli ocra. A destra "Muchacha con mandolina" (1910).
5. Periodo del Cubismo Sintentico (1912 – 1914): seppur rimanendo all'interno della corrente cubista, l'arte di Picasso mutò ancora una volta: le separazioni tra le figure diminuirono e si fecero più marcate e il pittore iniziò ad scegliere colori più accesi, usando soprattutto i tre colori primari.
A destra "Músicos con máscaras" o "Los tres músicos" (1921)

6. Periodo Neoclassico (1917 – 1927): a questo punto il suo stile ebbe una grande svolta, seguendo la corrente neoclassica per alcuni anni a causa delle relazioni che strinse con gente dell'alta società, la quale lo introdusse al mondo dei balletti e del teatro.



7. Periodo Surrealista (1928 – 1932): Picasso si unì al movimento surrealista a fine degli anni venti, usando nei suoi quadri forme distorte rappresentanti personaggi mostruosi, mitologici e spesso terrificanti.


8. Periodo Espressionista (1937): gli orrori della guerra fecero mutare nuovamente lo stile di Picasso, portandolo a creare dipinti pieni di tristezza, dolore e disperazione. Nel 1936, infatti, fece uno dei suoi più famosi dipinti, Guernica, raffigurazione cubista del bombardamento della città omonima da parte dei tedeschi durante la Guerra Civile Spagnola, il quale trasmette la dura e fredda realtà dell'accaduto da un punto di vista artistico.
A sinistra "La mujer que llora" (1937) e qui sotto "Guernica" (1937).
 
María Pía.
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